Il Kung Fu è l'insieme di tutte le Arti Marziali Tradizionali Cinesi. La parola Kung Fu, anche se negli anni è diventata molto popolare, è piuttosto generica perchè letteralmente significa "esercizio eseguito con abilità" e pertanto potrebbe riferirsi anche ad attività diverse dalle arti marziali.

I cinesi adoperano più spesso altri nomi, come per esempio:

WU I  arte marziale
WU SHU  arte marziale
KUO SHU  arte nazionale
CHUNG KUO CH'UAN  boxe cinese
CH'UAN SHU  arte del pugno
CH'UAN FA  metodo dei pugni o pugilato

 

Storia

Nella Cina d'epoca feudale (dinastia Zhou XI sec.-221a.C.) l'élite dell'esercito era costituita dalla nobiltà guerriera, addestrata in arti come la guida del cocchio da guerra (yu 御), il tiro con l'arco (she 射) e il maneggio dell'alabarda (ge 戈), una particolarissima arma d'invenzione cinese la cui importanza è testimoniata dalla presenza nel lessico. Molte parole riferite all'ambito bellico hanno infatti per radicale il carattere ge 戈, compresa la stessa parola wu 武 (guerra, marziale) che è formata dall'unione dei caratteri “piede” 止 zhi e “alabarda” ge 戈, ad indicare appunto la spedizione militare. Ampiamente diffusa in questo periodo era anche la spada (jian 剑), che negli stati meridionali incarnava spesso significati magico-sacrali ed era oggetto di profonda ricerca estetica e tecnologica. Saranno proprio le fornaci meridionali ad imporsi per prime nella produzione di lame in acciaio con forgiatura ribattuta e tempra. Anche la lotta xiangpu e il pugilato erano attività popolari tra i soldati della Cina feudale.

All'inizio dell'epoca Tang (618-907) pare risalire il mito dei bonzi guerrieri di Shàolín-sì (shaolin wuseng 少林武僧). Il documento più antico al riguardo è una stele in pietra datata 728 che menziona la partecipazione di alcuni monaci a capo di un'armata nella battaglia di Hulao (虎牢之戰) del 621. Diversi studiosi orientali ed occidentali non ritengono tuttavia questo documento sufficiente a comprovare la pratica marziale a Shaolin prima dell'epoca Ming (1368-1644), per quanto neppure ad escluderla.

Notizie dettagliate sulla varietà e ricchezza dei metodi del wushu si trovano a partire dal XVI secolo in manuali compilati da ufficiali dell'esercito Ming, come Yu Dayou 俞大猶 (1503-1580), Qi Jiguang 慼繼光 (1528-1587), Mao Yuanyi 茅元儀 (1594-1640?) o esperti di wushu come Cheng Zongyou 程宗猶 (1561-?).

I monaci guerrieri di Shaolin e la loro abilità nell'arte marziale, in particolare nel maneggio del bastone, trovano menzione nelle cronache sulla repressione della pirateria nella regione del Zhejiang ad opera delle truppe Ming, ma anche in questo caso le notizie appaiono talvolta contrastanti.

Molti dei sistemi (o “stili” o “scuole” menpai) oggi esistenti possono esser fatti risalire tra la fine della dinastia Ming e l'inizio della Qing. Alla fine dell'Ottocento, con l'introduzione delle armi da fuoco e il rinnovamento dell'esercito cinese, il wushu perde valore in ambito marziale per acquisirne in ambito ginnico e come tecnica di autodifesa. Alcuni illustri maestri, prima guardie del corpo ed istruttori dell'esercito, troveranno impiego quali insegnanti della neonata borghesia cinese.

Con la nascita della Repubblica Cinese nel 1911 sorgono le prime scuole pubbliche di wushu e anche la prima “palestra statale” a Nanchino nel 1928 (Zhongyang Guoshuguan 中央国术馆 zhongyang guoshuguan). Il wushu è insegnato anche nelle accademie militari e alle forze di polizia e si tengono le prime competizioni sportive.

Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1948 la Commissione Cinese per l'Educazione Fisica, con lo scopo di creare uno sport dalle radici tipicamente cinesi, crea il wushu, le cui caratteristiche principali sono definite nel 1956 e negli anni successivi.

Pensieri sul Kung Fu del M° Chang Dsu Yao

Il Kung Fu è un'arte vasta e profonda come l'oceano e dall'esterno se ne può vedere solo la superficie.

Gli allievi devono considerare il Kung Fu come se fosse una scala costituita da tanti gradini. Ogni gradino è ugualmente importante, ogni gradino è difficile da superare.

È di estrema importanza salire la scala gradino per gradino e non cercare di salterne qualcuno perché il ruzzolone sarebbe inevitabile.

Due cose sono ugualmente importanti per superare un gradino:

  1. la guida di un bravo Maestro,
  2. la pratica quotidiana dell'allievo.

Tre elementi sono poi necessari perchè l'allievo salga tutta la scala e non si arresti a metà o ruzzoli in fondo:

  1. Comprendere il Kung Fu con il corpo, praticando fisicamente con assiduità tutti gli esercizi fino a che il corpo non li abbia perfettamente assimilati;
  2. Comprendere il Kung Fu con il cuore, cioè amare il Kung Fu;
  3. Comprendere il Kung Fu con la mente, capendo il significato dei vari movimenti.

Solo così gli allievi saranno in grado di applicare correttamente le tecniche, e far fluire l'energia interiore, che è guidata dalla mente, nel punto giusto e nel momento giusto.